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La cultura vegetariana: tra cibo e filosofia

Intervista alla Presidente Carmen Somaschi


Tanti filosofi dell'antica Grecia erano vegetariani, cos'è per lei filosofia?

Per me la filosofia rappresenta le regole di vita, il rapporto col cibo è una filosofia di vita: così ho sempre considerato il vegetarismo. Non è che una persona si siede a tavola e dice “non mangio la carne” e poi fuori da quel momento ritorna tutto come prima. È necessario fare una scelta precisa, andare a tavola da vegetariani è l'applicazione di una filosofia di vita: senza quella scelta non si è vegetariani

Lei è una vegetariana pura?

Io tolgo il termine pura, il vegetarismo è eliminare dalla dieta tutto ciò che comporta l'uccisione di animali. Il movimento nasce nel 1952 fondato da Aldo Capitini, in un'epoca in cui il non mangiar carne era una cosa vincente per il fatto che era l'epoca in cui si usciva dalla guerra e la carne era uno status symbol, allora non c'erano i prodotti di oggi e il formaggio era una soluzione adatta per la scelta vegetariana

Quindi quest'anno l'associazione compie 60 anni?

Sì ed io ne faccio parte da 30 anni! Negli anni la scelta vegetariana si sta evolvendo, allora possiamo parlare, per tornare alla domanda, tra scelta vegana e scelta vegetariana. Noi mangiamo in dosi minime le uova e formaggi, ma non tutte le uova

In che senso?

Facciamo l'esempio del caviale, sono uova ma vengono ricavate dall'uccisione dello storione quindi non le mangiamo, mentre non ci sono problemi per le uova di gallina: non la si uccide

Quindi lei mangia uova e formaggio a differenza dei vegani?

Le uova le mangio all'interno di qualche piatto o nella pasticceria. Per quel che riguarda il formaggio adesso dopo tanti anni si trova quello con il caglio vegetale, e allora non ho più problemi

Come Presidente dell'associazione di cosa si occupa?

Il mio lavoro è stato quello di andare a stuzzicare gli istituti caseari o comunque i produttori di formaggio e sono riuscita ad ottenere degli ottimi risultati: la mia lotta è anche far produrre formaggio con caglio vegetale.

E il burro lo mangia?

Uso moltissimo olio, se poi sono fuori mangio anche il burro. La regola è che non mangio nulla per cui è stato ucciso un animale.

La questione del caglio vegetale è una novità degli ultimi anni?

Innanzi tutto in antichità i formaggi venivano cagliati ad esempio col latte di fico; noi vogliamo semplicemente tornare alle nostre origini. Ora sto lavorando con la Sardegna dove stanno producendo il fiore sardo e il pecorino a caglio vegetale; pensi ci sono aziende che producono formaggio con caglio vegetale e non lo sanno! Ci sono aziende che fanno prodotti per vegetariani e fanno degli errori enormi: c'è molta confusione e non ci conoscono bene

Quanti sono i vegetariani in Italia?

Siamo il 10% della popolazione italiana e siamo la seconda popolazione dopo l'India ad avere una così alta percentuale di vegetariani. Sono trent'anni che lavoro su questo, avendo una figlia vegetariana ho lottato per darle una vita da vegetariana. Ad esempio a mia figlia ho dato fin dalla nascita un'educazione in questo senso, così non l'ho costretta poi a fare delle rinunce se avesse voluto diventare vegetariana: per lei sarebbe stato più facile diventare carnivora, se lo avesse voluto.

In effetti non dover rinunciare a qualcosa rende tutto più semplice

Mia figlia è molto contenta dell'opportunità che le ho dato. Dieci anni fa ha assaggiato la carne e il pesce per vedere com'erano ed ha scoperto un sapore che proprio non le piace, le papille gustative di un vegetariano sono improntare in modo diverso.

Si può decidere di colpo di diventare vegetariani?

È più facile passarci per gradi, essere vegetariani è un atto di coerenza e per giungerci bisogna fare i conti con l'educazione, lo stile di vita, le proprie necessità.

Come si vive da vegetariani fuori casa?

Tanti anni fa non si poteva, si andava al ristorante e ti davano l'insalata, se eri fortunata. Allora ho “martellato a tappeto” le aziende per far comprendere chi siamo. Ora siamo cresciuti di numero, ma sono ancora confusi. Facciamo l'esempio della celiachia, l'intolleranza al glutine, se l'azienda produttrice fa un errore e il consumatore muore sono guai e allora devono ricorrere alla certificazione. Un vegetariano che fa una scelta etica non corre il rischio di morire per cui la sua scelta non viene presa con sufficiente serietà

Beh, ma ora avete voce

Sì, con internet riusciamo a farci sentire molto bene

Siete in campo da sessant'anni e risultati si vedono

Sì, la nostra è una rivoluzione lenta, pacifica...oramai siamo esplosi. A noi non serve andare in piazza, ma lottiamo con l'esempio come il nostro fondatore Aldo Capitini, il filosofo della nonviolenza italiana (nonviolenza tutta una parola perché non è passivo tutta attaccata). Lui ci ha insegnato a cambiare il modo di vivere in modo che i nostri consumi hanno inciso molto sulla produzione degli altri

So che lei ha abolito da tempo la dicitura “scelta vegetariana”, come mai?

Ho messo la coerenza vegetariana. La coerenza va a toccare il nostro profondo, spesso non viviamo bene perché i nostri sogni, le nostre aspirazioni non possono realizzarsi. Così avviene con il vegetarianismo, se vogliamo fare qualcosa ma poi non la facciamo non saremo mai sereni. La riuscita dipende da noi: se siamo pacifisti e mentre vediamo la guerra in televisione continuiamo a mangiare la bistecca, non siamo coerenti. Così l'ecologista preoccupato per l'inquinamento non si rende conto che mentre mangia la carne sta inquinando il mondo... per essere coerenti ogni strada ci porta lì! Quindi per star bene con se stessi bisogna essere coerenti

Questo lo diceva anche Socrate, lo è stato fino alla fine quando ha accettato una condanna a morte ingiusta e non è scappato

Infatti, si giunge alla dieta vegetariana partendo dai filosofi antichi

Il vegetarianismo giunge dai filosofi, lo star bene con se stessi è un progetto che viene da lontano e, possiamo concludere: l'essere vegetariani può aiutarci. Pensando all'integrazione, mi dice come possono vivere insieme vegetariani e carnivori?

Il cibo non divide mai, si sta insieme ognuno con la propria scelta. È quello che dico ai ristoratori, di creare la possibilità di sedere a tavola pur essendo diversi, perché il cibo è una scelta intima e personale. Non possiamo mettere in condizione le persone di mangiare quello che vogliamo noi: mangiare come desideriamo credo sia l'ultimo atto di libertà. Capitini ci ha insegnato a dare l'esempio, attirava l'attenzione con la sua scelta vegetariana, non c'è bisogno di tante parole. Vedi come mi comporto e se il mio modello di vita ti piace lo applichi, non sono io che devo dirti cosa fare. Ricordiamo la nostra dieta mediterranea che è intelligente: pasta e fagioli che ha tante ricette in ogni regione italiana.

Quali sono i suoi progetti come associazione?

Un simbolo nuovo che indichi la qualità vegetariana, ci sono aziende che producono cibo per vegetariani ma non lo sono: c'è molta confusione. Chi mangia vegetariano non bruca l'erba

Potete mangiare un sacco di cosa buonissime?

Pensiamo a tutte le ricette regionali: al pan cotto, le trenette col pesto in Liguria, la pappa al pomodoro in Toscana...

La pizza!

Eh, sì la pizza. Si diceva della pasta e fagioli: mangiare cereali e legumi è come una bistecca.

Ma come la mettiamo con le proteine nobili che per i nutrizionisti sono nella carne?

Pensi come è buffo, noi chiamiamo nobili le proteine di un animale ucciso: non c'è niente di nobile in un cadavere. Di nobile non c'è nulla in un animale che è stato costretto a nascere e vivere malissimo per poi morire

Come mai non è diventata vegana?

Il latte per me è un ritorno all'adolescenza, da piccola la nonna mi dava il latte quando non stavo bene e questo ritorno al passato è il piacere di essere ancora un po' bambina per essere coccolata. Per cui è molto difficile, dobbiamo imparar a mediare il nostro essere con le nostre scelte. Allora sì, staremo bene

Certamente, fare scelte radicali è difficile e non portarle avanti crea squilibrio anche a chi ci circonda. Quindi si può passare per gradi ad una alimentazione vegetariana?

Sì, per molti è più facile passare per gradi al vegetarismo, essere vegetariani è un atto di coerenza e per giungerci bisogna fare i conti con l'educazione, lo stile di vita, le proprie necessità. Ad esempio a mia figlia ho dato fin dalla nascita un'educazione vegetariana così non l'ho costretta poi a fare delle rinunce, per lei sarebbe stato più facile diventare carnivora, se lo avesse voluto.

In effetti non dover rinunciare a qualcosa rende tutto più semplice

Mia figlia è molto contenta dell'opportunità che le ho dato. Poi lei, dieci anni fa ha assaggiato la carne e il pesce per vedere com'erano ed ha scoperto un sapore che proprio non le piace, le papille gustative di un vegetariano sono improntate in modo diverso

Concludendo possiamo dire che grazie alla rete siete venuti davvero alla ribalta?

Con internet sicuramente! Il nostro sito da molti anni è molto informato su tutto ciò che riguarda il vegetarismo per questo hanno tutti attinto dal nostro sito. Il vegetariano è un rivoluzionario non violento che rivoluzionando la propria vita cambia quella degli altri

Maria Giovanna Farina



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