Apnea, Victoria Surliuga, ed. disegnodiverso
illustrazioni di Ezio Gribaudo
Apnea è un libro di poesie ed illustrazioni che si interfacciano e dialogano tra loro. Il percorso poetico di questo nuovo libro di Victoria Surliuga risente di una profonda, direi interminabile, analisi di stampo psicoanalitico che lascia emergere dal grande mare dell'inconscio significati rimandanti al passato remoto della vita. È pervaso da nostalgia di un'infanzia ambivalente dove il conflitto edipico esordisce sotto il dominio dell'istanza sadica. Quando da bambini ci sentivamo incompresi, accusati, messi da parte, sviluppavamo un desiderio inconscio di distruggere le figure di riferimento, in primis la madre, sviluppando poi il bisogno di punizione. Avverto l'eco di Melanie Klein quando ci descrive la fase aggressiva alla quale se ne contrappone una riparativa: nelle strofe l'autrice espone lame taglienti ora giocose ora minacciose che manifestano appunto gli opposti nella manifestazione affettiva. Le situazioni di pericolo conducono, poi, il bambino vittima del senso di colpa al bisogno di espiare, all'angoscia-paura di perdere l'oggetto amato. Forse, chissà, i sentimenti contrastanti sono destinati a durare, ma fortunatamente l'impeto creativo sana l'angoscia tenendola sotto controllo e le frustrazioni diventando opera libera di far gioire. L'autrice “gioca” in libertà con gli oggetti interni e li lascia uscire con catene associative mescolandole abilmente adoperando una surdeterminazione simbolica che sa condurre il lettore nei pressi del luogo delle origini. In ultima analisi in questo libretto elegante e profondo, l'autrice ci mostra un percorso per uscire dai resti di un'infanzia a volte difficile da abbandonare. Ma da lasciarsi alle spalle come un vissuto rielaborato e capace di farci proseguire il cammino in serenità: solo liberi dal senso di colpa potremo vivere appieno il nostro essere e respirare a pieni polmoni anche in fondo al mare.
Maria Giovanna Farina
(settembre 2015 - Tutti i diritti riservati©)
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