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SUPERMARKET



Al supermarket si va per fare la spesa, se scegli un buon supermarket puoi trovarci di tutto, dai pannolini al filetto, dai detersivi al pane e salame. E’ stata proprio una bella trovata, entri prendi quello che vuoi senza che nessuno, con stucchevoli sorrisi ammiccanti, ti chieda “In cosa posso servirla signora?”, scorrazzi col tuo carrello e via.

Certo prima devi trovarlo il carrello e bisogna dire che non sempre è un’impresa facile, quando poi li trovi tutti bene infilati l’uno nell’altro c’è il problema della moneta da inserire nella dannata macchinetta che lo tiene incatenato agli altri carrelli. Una volta questo problema non c’era, prendevi il tuo carrello e andavi, c’era solo qualche nostrano menefreghista a sgarrare ora invece con l’avvento delle città multietniche dove ognuno importa le usanze del suo paese ma non rispetta quelle del paese in cui si trova, il problema è aumentato e per non rischiare di rimanere senza carrelli, si è reso e necessario dotarli delle suddette macchinette solo che se prima era sufficiente inserire una moneta da cinquecento lire ora con l’euro non sai più cosa usare perché le cinquecento lire che in certi supermercati andrebbero ancora bene, dopo anni di euro, non si trovano più e negli altri casi a volte occorre un euro, altre volte due euro e altre ancora cinquanta centesimi; è quindi necessario essere provvisto di una certa gamma di monetine. Quando non hai la moneta giusta c’è il distributore automatico, ma il più delle volte una lucina rossa ti avverte che è fuori servizio e così non ti resta che rivolgerti ad una cassiera che, quando ti cambia, sembra che ti faccia chissà quale grande piacere .Alla fine, in un modo o nell’altro un carrello te lo procuri, ma attenzione a non perderlo mai di vista, due euro sono pur sempre quattromila lire e a molti possono fare gola, ma questa è solo una sottigliezza. Tutti raggianti alla guida del carrello iniziamo il nostro giro tra scaffali zeppi di puttanate, corsie, banconi della frutta e frigoriferi. Una abitudine dei supermercati è di cambiare con una certa frequenza, per una questione di marketing, la disposizione dei prodotti: ti danno giusto il tempo di imparare dove si trovano quelli che abitualmente ti occorrono che li cambiano di posto, sembra quasi che lo facciano apposta per fare incazzare la gente. Così ti ritrovi che al posto del caffè ci trovi magari i prodotti per l’igiene e ora che riesci a ri-trovare il nuovo posto del caffè magari passi davanti a qualche prodotto sconosciuto che non si sa come finisce nel tuo carrello. Psicologia delle vendite. Comunque non dobbiamo perderci in queste quisquilie, ma vedere il lato positivo della questione e smetterla di lamentarci, anche il nostro caro ex Presidente del Consiglio diceva sempre di finirla di piangerci addosso e se lo diceva lui. Quando finalmente dopo aver domandato almeno una mezza dozzina di volte al commesso di turno dov’è questo e dov’è quello, col nostro carrello pieno di ogni ben di dio e non, arriviamo alla cassa non prima di aver fatto un rapido calcolo su quale sia la cassa che ci farà fare meno fila e immancabilmente per qualche strano scherzo del destino ci capita di accodarci in quella più lenta e anche se davanti a noi c’è solo un carrello succede che finisca il rotolo di carta della cassa, un prodotto non è prezzato e allora la cassiera con aria professionale chiede “Un prezzo alla cassa cinque” e quando sembra finalmente arrivato il tuo turno vedi la cassiera con un sorriso chiedere “Contanti o bancomat’” speri che dica contanti e invece no, bancomat. A quel punto vedi chi ti precede rovistare freneticamente prima nelle tasche, poi nella borsa e infine porgere con aria di nonchalance la carta alla cassiera, ma non finisce lì, prima che un’altra dannata macchinetta accetti il pagamento è necessario strisciarla più volte. Come se nulla fosse, al tuo turno la signorina della cassa gentilmente “Attenda un attimo signora” e compila la distinta dell’incasso. Per fortuna non è sempre così, certe volte a fare la spesa ci va mio marito.


a cura di Max Bonfanti  (ottobre 2016 - Tutti i diritti riservati©)


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