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La biblioteca misteriosa


Alla sera, quando dopo cena porto il cane a fare la sua solita passeggiata mi capita, da qualche tempo in qua, di passare davanti un’abitazione posta al piano seminterrato di un elegante condominio, protetta da grandi finestre con veneziane che permettono però di vedere il suo interno. Ciò che maggiormente mi colpì la prima volta che vi passai davanti fu la mole di libri riposti in numerosi scaffali situati, oltre contro le pareti, anche in mezzo alle stanze. Decine di scaffali traboccanti di libri. Le prime volte pensai che si trattasse di una libreria, ma quando ebbi la certezza che l’unico lettore era sempre la stessa persona iniziai a pensare. Un uomo seduto, una volta su di una poltrona, altre volte su di una sedia davanti ad un tavolo, sempre assorto nella lettura. Ultimamente, forse perché avevo anticipato la passeggiata, mi era capitato di vederlo seduto, sempre davanti al solito tavolo, a cenare. Da solo. Impicciarmi negli affari degli altri non è certo il mio passatempo preferito, ma devo dire che questa cosa mi intrigava sufficientemente da lasciare sorgere in me numerose domande. Di che libri si trattava? Chi era quell’uomo? Viveva lì o era semplicemente il suo luogo di lavoro o il locale dove rifugiarsi per starsene un po’ in pace e soprattutto perché non proteggeva la sua privacy permettendo a chiunque passasse di osservarlo? Probabilmente ero solo io a curiosare e a lui poco importava che qualcuno gettasse una fugace occhiata, inoltre non mi era mai capitato di vedergli lo sguardo distrarsi dalla lettura. Se qualcuno si fosse fermato a guardare probabilmente non se ne sarebbe neppure accorto. Le sue letture dovevano essere davvero molto interessanti! D’altronde la mia curiosità è stata e continua ad essere sempre molto discreta, almeno cerco di farla sembrare tale, e non mi soffermo, tutt’al più ripasso un paio di volte cercando di non dare troppo nell’occhio e, come ho già detto, non credo che si sia mai accorto della mia, spero discreta, presenza. Una sera oltre alle solite luci accese che permettono di vedere due stanza contigue vidi una terza luce che illuminava un’altra stanza adiacente, anch’essa colma di libri ben riposti su altrettanti scaffali: in ogni caso si trattava di una biblioteca: solo in una biblioteca si possono trovare tanti libri e tanti scaffali, pensai. Tranne un breve periodo di tre o quattro giorni in cui tutto era buio, di solito colui che ormai amo scherzosamente definire il mio amico, di sera è sempre presente, compresi i giorni festivi e prefestivi; di giorno non lo so, ma conto di colmare questa lacuna. Rare volte mi è capitato di vedere le veneziane chiuse e le luci accese. Anche se mi capita di non passare per parecchi giorni, la volta successiva la scena rimane immutata.

Solo ieri sera era seduto davanti al tavolo e non mangiava né leggeva: guardava fisso davanti a sé come se avesse di fronte una persona, ma di fronte aveva soltanto il muro. Ho subito pensato che pensasse, che stesse riflettendo su qualcosa che aveva letto, ma il dubbio mi è rimasto e finché non troverò il coraggio di parlargli senza destare qualche cattiva impressione, non vorrei che mi scambiasse per quello che non sono, per me rimarrà sempre il mistero della biblioteca.


a cura di Max Bonfanti

          (Giugno 2016 - Tutti i diritti riservati©)


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