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MODALITA’ DEL PENSIERO



Non sono il primo a dire che la ricerca filosofica nasce da una serie di innumerevoli domande che il soggetto pone a sé ed agli altri sugli innumerevoli oggetti che circondano ed accompagnano il nostro vivere. Bisogno di conoscenza, tentativo di sistematizzare il mondo e di risolvere i misteri e i paradossi che contraddistinguono la vita sono solo un tentativo di inquadrare le molteplici domande che il filosofo si pone nella storia così come nell’attualità e nella prospettiva futura. Ma se innumerevoli sono gli oggetti del nostro pensiero ed innumerevoli sono le domande tanto da poterle considerare infinite, forse possiamo riuscire a quantificare il numero dei soggetti che pensano: il numero di abitanti della Terra. Considerando l’impossibilità di conciliare un numero se pur finito di persone per un’infinita modalità di pensiero di ciascuno, cosa possiamo sperare di conoscere con precisione assoluta?

Cartesio nel cercare i principi a cui potersi affidare in maniera metodologica, ponendo in dubbio le percezioni sensoriali e gli universali, sfiorando e poi negando la possibilità che Dio possa ingannarci, poneva un’idea certa fra soggetto ed oggetto: l’esercizio della critica utilizzata in maniera chiara e distinta. Essa è una caratteristica indubitabile dell’essere umano in grado di pensare e quindi di esistere. Spinoza, trasformando il “cogito ergo sum” cartesiano in “io sono uno che pensa”, sviluppa a partire dalla sostanza spirituale le infinite modalità di espressione del pensiero umano. Dubitare comprendere affermare negare volere immaginare e sentire sono solo alcune delle infinite possibili sfaccettature del pensiero umano. Egli non tralascia di distinguere i sentimenti dell’animo umano (affectus) dalle relazioni che condizionano i comportamenti fra le persone (affectiones).

Rispetto al secolo in cui hanno vissuto Cartesio e Spinoza c’è però un elemento in più che oggi può condizionare in maniera positiva o negativa l’operato di qualunque settore produttivo della nostra società, così come i sentimenti e le emozioni di ciascun individuo: la comunicazione attraverso internet ed attraverso la televisione. Essa condiziona in maniera notevole il nostro giudizio su tutto quello che avviene intorno a noi, per altro spezzando la società odierna in due gruppi distinguibili per la loro appartenenza generazionale. Da un lato chi è cresciuto dando importanza a quello che propaganda la televisione, dall’altro chi sta crescendo dando importanza a quanto trova scritto in internet.

Così ritorna ad essere importante a distanza di 4 secoli quanto hanno lasciato scritto i due filosofi vissuti in Olanda nel XVII secolo, che in modo diverso hanno dato il via alla scienza moderna, nel senso di considerare ogni fenomeno come il risultato di leggi e processi naturali, senza la necessità di una finalità o di un progetto. In Spinoza il processo di composizione prodotto dalla natura, secondo un piano di immanenza, non richiede una dimensione supplementare come avveniva nel finalismo antropocentrico e trascendentale della Scolastica. Dio non ha creato le cose naturali per l’utile dell’uomo: la sostanza divina semplicemente corrisponde alle leggi e alle necessità della Natura.

L’idea come modalità rappresentativa del pensiero, distinguibile in realtà formale e realtà oggettiva, viene posta dai due autori alla base della conoscenza. L’idea chiara e distinta troverà da Cartesio in avanti la sua verità nella corrispondenza con l’oggetto materiale.

Sarà Hegel più recentemente a porre in un rapporto reciproco soggetto ed oggetto tramite l’opera mediatrice della ragione, confermando quanto aveva detto Spinoza “ciò che è oggettivamente contenuto nell’intelletto deve necessariamente darsi in Natura”.

Una vasta rete di interazioni fra persone, che, pur non conoscendosi personalmente, riescono a creare ed a mantenere in vita una struttura organizzativa in grado di fornire informazioni in tutti gli ambiti del sapere: è un esempio di come sia possibile realizzare qualcosa che va al di là della singola persona, intravedendo proprietà emergenti di tipo culturale. Tali proprietà sono basati su di un semplice scambio di Idee mantenuto nel tempo in una comunità informatica, utilizzate allo stesso modo in cui le hanno introdotte filosoficamente nel XVII secolo Cartesio e Spinoza, ponendole cioè fra tanti soggetti e tanti oggetti. Esse non ci permetteranno di conoscere in maniera assoluta, ma senz’altro forniscono un’occasione di interazione a distanza, da vagliare ogni volta con il metodo della critica.

Luigi Giannachi socio fondatore dell'associazione culturale L'accento di Socrate


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