CHI SIAMO

ARCHIVIO

REDAZIONE/CONTATTI/COLLABORA




Incontro con Corrado Rossi, il pianista che ha vinto

l'Hollywood Music in Media Awards 2011

 

 

1- Vogliamo raccontare a quanti ancora non lo sanno le motivazione del tuo premio prestigioso conquistato negli USA con il brano "Eclipse" dove hai vinto l'“Hollywood Music in Media Awards 2011” 

La serata degli HMMA si è tenuta all' Highland Theatre di Hollywood, teatro che fa parte del più grande complesso in cui si trova il Kodak Theatre (ora Dolby Theatre), noto per essere il luogo dove si svolge la cerimonia di premiazione degli Oscar. L'evento a cui ho partecipato unisce nelle “Nominations” grandi nomi del panorama musicale internazionale e musicisti emergenti e premia il miglior brano musicale in ogni genere, ritenuto adatto all'utilizzo nei Media: il premio si chiama infatti "Hollywood Music in Media Awards". Io ho vinto nella categoria di musica Ambient/New Age. La motivazione non mi è stata comunicata: posso dire che il mio brano aveva una struttura ed un arrangiamento non convenzionali con un Pianoforte in stile classico che si alternava a passaggi più elettronici e all'Orchestra.

2- Quanto ti dà insegnare musica ai bambini? Insegni vero?

In realtà non ho mai insegnato.

Sono un tecnico di Anatomia Patologica presso un'Azienda Ospedaliera della provincia di Bergamo, perché ancora non riesco a sostenermi con la sola musica, ma nell'anima mi sento un musicista... Chissà, forse un giorno...

3- Quali sono le doti per essere un buon musicista?

Esistono il compositore e l'esecutore, che ovviamente possono essere anche la stessa persona. Un buon esecutore, a mio avviso, deve saper trasmettere al pubblico le emozioni che il compositore ha trascritto sul pentagramma: ovviamente ogni esecutore ci mette del suo e questo permette di ascoltare diverse versioni dello stesso brano anche molto diverse fra loro da un punto di vista interpretativo. L'esecutore “ri-suona” il brano e lo rende ogni volta nuovo. Un buon performer deve naturalmente possedere un'ottima tecnica esecutiva, ma deve anche essere in grado di "contestualizzare" il brano che sta suonando, attraverso un'adeguata conoscenza degli aspetti storici e biografici dell'artista ed un'accurata analisi del pezzo, per meglio interpretare ciò che il compositore voleva o vuole comunicare.  Esiste poi il compositore… colui che immette nuova linfa nel grande fiume della musica. Il compositore è a volte più, a volte meno, anche un buon esecutore, ma la sua principale dote è, a mio avviso, la capacità di convertire in note le emozioni. Per poter far ciò, deve possedere un'adeguata conoscenza degli strumenti con cui compone, un background culturale-musicale di tutto rispetto, grande fantasia e creatività negli arrangiamenti, tanta sensibilità per poter “sentire” per primo ciò che vuole trasmettere con la sua musica, (naturalmente è necessario anche un certo “talento”) e, infine, deve osare! La musica, infatti, si modifica e cresce accompagnando la nostra storia ed il nostro essere figli del tempo e dei suoi cambiamenti. Ciò non significa che la musica antica sia superata, ma che, grazie ad essa ed anche alle nuove tecnologie informatico-musicali, è possibile raggiungere traguardi sempre nuovi.

4- Quali sono i doveri di un buon musicista?

Ritengo che ogni musicista dovrebbe avere onestà intellettuale: l'ascoltatore non va ingannato, nel senso che la musica che gli si fa ascoltare deve essere frutto dell'unione di conoscenza, sensibilità, talento e duro lavoro. All'”improvvisazione” si può arrivare solo dopo essere diventati “grandi”...

5- Cosa pensi di lasciare a quelli che verranno dopo di te?

Un po' di emozione… semplicemente.

6- Che rapporto esiste tra un buon compositore ed un buon esecutore? Dico buon perché ci sono tanti che suonano e compongono ma pochi lo fanno bene.

Innanzitutto, l'esecutore non può esistere senza compositore ed il compositore non potrebbe esprimersi pienamente senza gli esecutori.

Se compositore ed esecutore non sono la stessa persona, è per me fondamentale che il loro rapporto sia di stretta collaborazione. Ho avuto l'occasione di sperimentare ciò la scorsa primavera, quando ho registrato con dei musicisti alcune mie composizioni per quartetto d'archi. Nonostante fossero tutti dei professionisti, la cosa più difficile è stata dare  all'interpretazione il giusto “colore”. Quando però il compositore dirige i suoi musicisti, tutto diventa più facile, perché si crea un particolare feeling, una sorta di comunicazione non verbale fatta di gesti e movimenti che convergono in un'unica direzione, verso un'unica emozione.

7- Ritieni che tutti possano avvicinarsi allo studio della musica? Quali sono le caratteristiche indispensabili, se ci sono?

La musica è per tutti, è di tutti! Fa parte di noi, è nata ancor prima del linguaggio verbale e non penso di esagerare se dico che è una delle forme d'arte più potenti e coinvolgenti.

Penso che sarebbe bello se ogni bambino potesse avvicinarsi allo studio di uno strumento, se non altro per avere una conoscenza (anche sommaria) di una forma di comunicazione davvero speciale che coinvolge tutti. Non è necessario avere doti particolari: a meno che non si voglia fare della musica la propria professione, essa è soprattutto un modo di esprimersi.

Spesso la passione per la musica nasce quando qualcuno ce la fa ascoltare ed è proprio grazie all'ascolto, che impariamo ad amarla e, a volte, anche a suonarla.

8- Cosa vuoi dire di speciale ai giovani che vorrebbero fare musica?

Direi loro di coltivare con tenacia questa passione. Sottolineerei che lo studio di uno strumento richiede molta pazienza e tempi lunghi prima di ottenere risultati ed esorterei i futuri musicisti a non lasciare spegnere l'entusiasmo iniziale, perché in cambio del duro lavoro si ottiene una forma di espressione assolutamente libera e potente!

Certo, se qualcuno volesse fare della musica il proprio mestiere, dovrebbe però sapere che l'Italia non è il luogo migliore per ottenere visibilità, ascolto ed attenzione.


Maria Giovanna Farina



Condividi i tuoi commenti con noi

GRUPPO DI DISCUSSIONE SU FACEBOOK: CLICCA L'ACCENTO DI SOCRATE



Torna indietro

L'accento di Socrate