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GUERRA O PACE ?
L’uomo, da quando ha fatto la sua comparsa sulla Terra, ha sempre preteso di avere la supremazia sugli tutti altri esseri viventi, i suoi simili compresi. Questo è un dato di fatto incontestabile e incontrovertibile, pro conflitti e pacifisti si sono sempre contrapposti. Quello che segue è un breve dialogo tra un pro-bellum, Var e un pacifista, Mir, entrambi porteranno le loro tesi a favore e contro la Guerra.
Var – Come pensi di dirimere una controversia se nessuna delle parti recede dalle proprie posizioni? Mir – Ci sono le vie diplomatiche per questo Var – Lo so ma se queste non dovessero riuscire? Mir - La sentenza di un giudice, di un’alta corte o di chi per esse devono essere accettate e rispettate Var – Fai presto a dire, ma la realtà è un’altra cosa. In certi casi la guerra è l’unico modo di far rispettare i propri diritti Mir – I propri diritti ? Var – Sì, i propri diritti. Cosa credi, quando conquisti un diritto devi poi proteggerlo; non è sufficiente avere la Legge dalla propria parte: le prevaricazioni e i furti sono sempre in agguato. Mir – Hai ragione, ma anche per questo ci sono le leggi Var – Ma allora non la vuoi capire: le leggi possono essere disattese e quando si tratta di dirimere discordie tra Stati può accadere che l’unica via d’uscita sia il conflitto bellico Mir – La legge del più forte, insomma, la ragione non ce l’ha chi ce l’ha, ma è di chi se la prende, con la forza. Var – Cosa vuoi, la legge del più forte è quella che prevale, da sempre. Cerca invece di vedere i lati positivi delle guerre, quelli negativi è inutile elencarli, sono davanti a tutti, ma quelli positivi, anche se non sono subito evidenti, ce ne sono e, credimi, sono anch’essi notevoli. Conosci il proverbio “La necessità aguzza l’ingegno“? Certo che lo conosci, ebbene, in tempo di guerra la necessità è sempre all’ordine del giorno, ad ogni livello, dal singolo individuo al grande Stato ed è lì che l’uomo, questa macchina di morte, sa anche dare il meglio di sé. Faccio un esempio: per certi stati, quelli che vivono sulla produzione di armamenti, le guerre sono la loro linfa vitale, paradossalmente per loro la guerra, è vita. Per non parlare dei progressi nel campo della tecnica, della medicina e, socialmente, la guerra che poggia le sue basi sull’odio, ri-avvicina popoli e persone, crea alleanze e nuovi amori. Sì, la guerra per certi versi è un grande paradosso del quale sarebbe difficile trovare un valido sostituto. L’uomo ha bisogno di combattere, di provare a se stesso di essere un uomo coraggioso. In periodi di pace i giovani cercano il brivido con assurde prove di coraggio, a volte al limite della follia, la cronaca ne è ricca. Mir – Insomma secondo te la guerra è una panacea senza la quale non si “vive”? Var – Non ho mai detto questo e neppure lo penso, ma devi ammettere che i suoi lati positivi li ha. E poiché la guerra e l’odio, come l’amore, fanno parte imprescindibile dell’uomo, devi capire che non potendola eliminare, è meglio cogliere i suoi lati positivi. Mir – Dovrebbero istituire il premio Nobel anche per la guerra! Var – Non c’è da dirlo due volte, visto a chi danno quello per la pace non è escluso che prima o poi lo
istituiranno. Max Bonfanti socio fondatore e vice presidente dell'associazione culturale L'accento di Socrate
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