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È più colpevole il mandante, l’esecutore, o… ?



Moralmente, il mandante non è solo chi manda, ma anche chi usufruisce del frutto di chi manda. Mi sto riferendo a mandanti ed esecutori di crimini contro le persone, contro gli animali, contro l’ambiente e contro la natura. È bene far presente che per essere complici di un delitto non è necessario commissionarlo o parteciparvi, è sufficiente fruire dei suoi risultati o tacere di fronte ad esso: senza il fruitore finale, mandante ed esecutore non avrebbero ragione di essere!

Se non ci fosse chi acquista mani di gorilla, articoli in avorio, trofei di animali che vagano liberi nei mari e nelle foreste di questa nostra Terra, a nessuno passerebbe per la mente di uccidere se non per nutrirsi. Lo sfruttamento della prostituzione esiste perché tante brave persone, padri di famiglia, fanno richiesta di donne, transessuali, minorenni, bambini e sono disposti a pagare ingenti cifre per avere a disposizione l’oggetto dei loro desideri, desideri a volte estremi. E poiché dove c’è un giro di soldi c’è sempre chi non si fa scrupoli ecco che le richieste, anche le più tremende, vengono esaudite. Abbiamo così i film snuff per sadici dove le vittime vengono realmente torturate ed uccise, bambini dati in pasto a depravati che ne possono fare “l’uso” che credono, anche sopprimerli e la letteratura nera è ricca di casi simili. Non esiste rispetto né pietà per gli umani figuriamoci per gli altri animali appositamente creati per uso e consumo dell’uomo! Spesso ci mostriamo giustamente indignati per quanto apprendiamo in merito a maltrattamenti nei confronti di animali, senza tener conto che dietro i quali spesso ci siamo noi, semplici fruitori finali realmente ignoranti, la minoranza, o che in virtù di occhio non vede cuore non duole, la maggioranza,preferiamo non vedere. La sperimentazione sugli animali, che permette di pervenire a risultati che sarebbero più attendibili ottenendoli per altre vie senza il loro inutile sacrificio, è ormai assodato quanto nella stragrande maggioranza dei casi sia inutile o per lo meno serva solo ad arricchire chi se ne serve, visto l’enorme giro di denaro che ruota attorno a questi traffici, spesso con il consenso di altrettante leggi ad hoc che poi vietano, per lavarsi la coscienza, che vengano esposti animali in vetrina o il taglio della coda e delle orecchie, fatti per motivi non solo estetici, a certe razze canine che avviene oltretutto sempre in anestesia, ma si sa che la stragrande maggioranza delle leggi non sono certo fatte da chi ha a cuore il benessere dei popoli e tanto meno degli animali. È troppo comodo celarsi dietro il non lo sapevo, ora è alla portata di tutti conoscere cosa si cela dietro la vivisezione, gli allevamenti di animali da pelliccia o semplicemente per usi alimentari, basta andare in internet per rendersene conto: nessuna specie animale si salva, barbarie atroci, indicibili, impensabili per chiunque abbia un minimo di umanità, ma forse sbaglio, sarebbe meglio dire di bestialità, visto che le bestie, anche le più feroci, in confronto a cosa sono in grado di compiere gli uomini diventano miti esseri indifesi. Mi è capitato recentemente di entrare in modo virtuale in un allevamento di animali da macello, già il termine macello non lascia dubbi su quello che accade tra quelle triste mura, ma forse ci siamo talmente abituati al termine che non suscita più l’orrore originario, non importa di che razza fossero perché il trattamento a loro riservato non cambia, le persone che vi lavorano spesso li maltrattano metodicamente, si divertono nel farli soffrire e si incazzano pure se questi poveri animali reagiscono; ho visto ricercatori che se la prendevano aspramente con un cagnolino perché aveva osato timidamente reagire alle loro tanto assurde quanto inutili torture, ops esperimenti, ma poteva essere un gattino o uno scimpanzé che le cose non sarebbero cambiate, per fare certi mestieri ci vuole una certa predisposizione e l’alibi dell’agire in nome della scienza (quale scienza?) chiude il cerchio. Ciò che mi rende timidamente speranzoso sul futuro abbandono di queste pratiche tanto primitive quanto gratuite è il sapere di non essere solo poiché persone di scienza e questa volta mi riferisco a quella con la esse maiuscola, come Margherita Hack, la pensano come me e a tal proposito suggerisco l’ultimo suo libro “Perché sono vegetariana”.


Max Bonfanti socio fondatore e vice presidente dell'associazione culturale L'accento di Socrate

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